Gazette

Gite fuoriporta

22 Apr 2022 #voyage
Le ville preferite da Gourmode per un escape primaverile

La bella stagione regala scenari da favola tra alberi in fiore, giardini rigogliosi, pranzi en plein air, weekend al lago o al mare, lunghe passeggiate pomeridiane, experience tour in luoghi tutti da scoprire e fughe di piacere o d’amore tra borghi, ville incantate che conservano la loro essenza nel tempo e paesini incontaminati dipinti su tela.

È giunto quindi il momento di salire a bordo del vostro Porsche d’epoca decappottabile o su una Moto Guzzi vintage rosso fiammante per i più avventurosi! Ci immaginiamo per lui una sahariana, camicia di lino e panama, per lei un foulard reperito in uno dei nostri Cabinet de Curiosité d’altri tempi a fantasia paisley da annodare al collo, al polso, al manico della it bag o ancora tra i passanti dei jeans. Non vi resta che scegliere la playlist del cuore che vi accompagnerà durante la piacevole gita fuoriporta, lasciare i capelli al vento e agghindare la pettinatura con i nuovi hair croissants di Marzoline appena sfornati sul nostro e-shop in compagnia di preziosi kimoni ideali per completare il vostro look e smartphone tra le mani per seguire la strada e dirigervi tra scatti e riprese d’epoca, verso l’itinerario della stagione.

Tra le viuzze e i panorami mozzafiato la nostra gou gou mappa vi farà esplorare le ville preferite da Gourmode, dimore risalenti al 700’ 800’ circa, a due passi da Milano, situate in angoli di paradiso dove la natura e l’arte regnano incontrastate, patrimonio FAI ed orgoglio italiano, tesori da custodire ed ammirare in giornata, a spasso tra rive e colori che profumano di storia.

Villa Panza

Nota in tutto il mondo per le sue origini settecentesche come centro dell’arte contemporanea americana, Villa Panza situata sulla sommità del colle di Biumo, a Varese, luogo ideale per la casa di campagna del marchese Paolo Antonio Menafoglio, è il magico regno di noi portatori sani del buongusto à la mode. Spalanca le sue finestre su un magnifico giardino all’italiana e ospita mostre di respiro internazionale, divenendo nel XX secolo sede di oltre 150 opere di artisti americani, ispirate ai temi della luce e del colore per volontà del conte Giuseppe Panza. Qui, ambienti antichi, arredi rinascimentali e preziose raccolte di arte africana e precolombiana, convivono in armonia, creando un perfetto dialogo che rispecchia l’intuito e la sensibilità del Signor Panza. Lui individuò nella luce limpida e quasi trascendente del luogo il principio guida delle sue scelte artistiche. Degna di nota del complesso artistico, è L’Ala dei Rustici, stupefacente galleria ricavata negli ambienti delle ex scuderie e rimesse, con le installazioni site specific di Robert Irwin, James Turrell e Robert Wilson, le stanze luminose di Dan Flavin e il commovente tributo di Wim Wenders a Ground Zero. A far da cornice all’intero scenario, un parco secolare di 33.000 mq con una suggestiva vista sulla città di Varese. Da veri intenditori dell’arte gourmet, menzione d’onore spetta al ristorante “Luce”, sito in quest’area, dove l’alta cucina dello chef Matteo Pisciotta aggiunge il piacere del palato con proposte gastronomiche innovative e ricercate alla bellezza del contesto.

Villa Panza – Piazza Litta 1, Varese 

Villa del Balbianello

Dimora elegante e romantica, custode di scrigni e avventure di letterati e viaggiatori fino al suo ultimo proprietario, Guido Monzino, Villa del Balbianello situata su una penisola protesa sul Lago di Como, dalla quale si scorgono particolari incantati del Lario, è una meraviglia settecentesca scelta dal Cardinal Durini come angolo lacustre di delizia e svago letterario; divenuta in seguito rifugio dell’alpinista Monzino, dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all’Everest. La sua quotidianità e le fortunate gesta emergono da mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi e preziose quanto curiose collezioni di oggetti d’arte antica e primitiva: all’interno della Villa, infatti tutto è ancora allestito secondo il suo volere, come i cimeli delle sue note imprese alpinistiche, custoditi nell’affascinante Museo delle Spedizioni. Spirito che rivive anche nello stupefacente giardino che il FAI mantiene con la stessa maniacale perfezione. Un tracciato che spazia tra ardite potature e scorci romantici, viali fiancheggiati da statue, terrazze panoramiche e copiose fioriture, fino a culminare nella Loggia settecentesca che corona l’intero complesso regalando un duplice e aereo panorama. Un sogno ad occhi aperti per noi gourmode lovers come mantra della vita.

Villa del Balbianello – Via Guido Monzino 1, Tremezzina (CO)

Villa Fogazzaro Roi

Sulla sponda Italiana del Lago di Lugano, ad Oria, un borgo sulle rive comasche, si affaccia un piccolo mondo antico, dimora dell’800’ appartata ed intima, nostra sede d’altri tempi (risata), nella quale arredi, quadri e oggetti di squisito gusto rievocano, ancora intatti, le atmosfere del capolavoro di Antonio Fogazzaro, che tanto amò questa Villa affacciata su un angolo intoccato del Ceresio. Sede per lunghi periodi dello scrittore omonimo e luogo di ispirazione per il suo romanzo “Piccolo mondo antico”, Villa Fogazzaro Roi è giunta inalterata fino a noi grazie al marchese Giuseppe Roi, pronipote del Signor Antonio, che a metà Novecento rinnovò e riallestì con gusto ogni ambiente prima di lasciare la casa al FAI. Al suo interno, arredi e cimeli di famiglia, permettono di rievocare gli scenari ottocenteschi, lo splendido giardino pensile, adorno di siepi e cespugli fioriti, tra cui spicca con l’olea fragrans il ricordo della celebre frase del protagonista della nostra letteratura: «diceva in un angolo la potenza delle cose gentili sul caldo impetuoso spirito del poeta». Fiore all’occhiello è il terrazzino con vista incantevole sulla Valsolda, poesia lirica della casa, come lo definiva il Maestro.

Villa Fogazzaro Roi – Via Antonio Fogazzaro 14, Oria (CO)

Villa Carlotta

A Tremezzo, nel lontano 1600, il marchese Giorgio Clerici in una conca naturale tra lago e montagne, commissionò la costruzione di un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all’italiana con statue, scalee e fontane: Villa Carlotta. Alla metà del XIX secolo la proprietà della stupenda dimora, venne donata dalla principessa Marianna di Nassau alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con Giorgio II, duca di Sachsen-Meiningen; quest’ultimo, appassionato botanico, si prodigò per lo sviluppo e l’arricchimento del vasto giardino paesaggistico, oggi di grande pregio storico e ambientale. Fu però con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, che la villa toccò il sommo dello splendore; egli infatti volle che parte del giardino fosse trasformato in un parco romantico e che la dimora venisse impreziosita con quei capolavori di artisti quali Canova, Thorvaldsen, Hayez che fanno ancora oggi della Villa uno dei templi dell’arte ottocentesca. Il parco di villa Carlotta è celebre per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà; in un itinerario tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi e essenze esotiche si susseguono infatti sorprendenti incontri: il giardino roccioso, la valle delle felci, il bosco dei rododendri, il giardino dei bambù, il museo degli attrezzi agricoli e straordinari panorami. Alcune piante fiorite sono di taglia eccezionale e raggiungono i 22 metri d’altezza. Una vera riserva naturale nella quale fantasticare con la mente, vagheggiando tra rito del tè in giardino, letture all’ombra di ombrellini in abiti di tulle e partite a bocce.

Villa Carlotta – Via Regina 2, Tremezzina (CO)

Villa Litta – Borromeo

A pochi chilometri da Milano, a Lainate, è ubicata Villa Litta – Borromeo, una tra le più deliziose ville italiane, capace a cinque secoli dalla sua costruzione, di stupire e ammaliare i visitatori, per lo splendore dei suoi interni e la grandiosità del suo Giardino. La dimora, sede di feste e ricevimenti mondani in altre epoche, luogo di incontro di artisti e intellettuali che hanno lasciato il segno nelle decorazioni degli ambienti, fu costruita nel 1585 per volontà del conte Pirro I Visconti Borromeo. Vanta una splendida architettura e un meraviglioso giardino, in cui si trova il Palazzo Delle Acque, meglio noto come Ninfeo, dove si riconosce la mano di Martino Bassi, di Camillo Procaccini e del Morazzone. Unico è l’impianto del giardino, riassettato nelle forme del giardino paesaggistico all’inglese da Luigi Canonica nel XIX secolo, che presenta una varietà straordinaria di piante e alberi, fra i quali si nascondono esedre ricche di statue, fontane e serre in stile Liberty. Nel corso degli anni, la Villa, ha ricevuto gli elogi di importanti ospiti, da Stendhal a Carlo Porta, da Ugo Foscolo a Cesare Cantù, che ne cantano una straordinarietà che ancora oggi si coglie in ogni angolo. Consiglio appetitoso da appuntare come nota pregiata del vostro tour, riguarda i giochi d’acqua, tutt’oggi funzionanti, all’interno del Ninfeo. Creano un effetto scenografico di estrema avanguardia e di immortale suggestione, venendo considerati uno dei più alti esempi di idraulica di questo genere in Europa. Assolutamente da non perdere!

Villa Litta – Borromeo – Largo Vittorio Veneto 12, Lainate 

Ed ora? I nostri bauli colmi di pizzi e merletti, abiti di ogni genere, libri, giradischi, poesie, oggetti segreti, cappelli, profumi e gioielli, sono pronti per essere trasportati in una delle magnifiche Ville. Quale a vostro dire la nostra preferita in impareggiabile stile gourmet à la mode?

Chissà, magari un giorno, nei nostri pensieri, organizzeremo una cena memorabile nel salone di una dimora settecentesca, serviti di ogni sfizio e saziati da un’eterna vista lago mentre sorseggiamo un buon calice di rosé tra i roseti in fiore e lo scroscio dell’acqua.

Intanto attendiamo curiose vostre notizie delle fughe primaverili e di gite fuoriporta, sperando di aver deliziato la vostra mente con idee per piccole interessanti experiences.

A bientôt

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