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Il fascino del cappello e il suo ritorno

10 Mar 2023 #alamode
Una guida ai modelli più à la mode

by Maria Bellotto @thecashmerediaries

Eleganza, fascino, un tocco di classe: per secoli il cappello è stato quell’accessorio di stile imprescindibile nel mondo della moda. Che sia da uomo o da donna, i gou gous sanno che puntare sui copricapi regala un’allure davvero unica… a patto che si sappia scegliere con buongusto e portarlo con quel savoir faire che, si sa, fa la differenza.

Fin dall’inizio dei tempi, i cappelli sono stati un accessorio must have, che forniva riparo dal sole e dal freddo. Col passare dei secoli, sono però diventati accessori di stile, oltre che simboli di status, ma andiamo con ordine e vediamo insieme le icone che hanno fatto la storia dei copricapi e che ancora oggi possiamo definire très chic e sinonimo di eleganza. Oui?

I ruggenti anni Venti

Parlare di Roaring Twenties senza nominare l’iconica cloche è davvero impossibile. Dal caratteristico stile a campana, da cui deriva il nome, ha un fit aderente e sta divinamente con un capello raccolto à la mode di Eton, ovvero l’acconciatura più emblematica degli anni Venti. Che ne pensate di questa Cloche Velour in color mosto?

E per l’uomo gou gou? Un classico di stile che ha visto l’avvio della sua popolarità a inizio Novecento è, ça va sans dire, il Fedora di Borsalino. Simbolo del cappello made in Italy, la storia di Borsalino inizia da una piccola bottega artigiana e guadagna una popolarità incroyable, tanto da entrare anche nella storia del cinema con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman nell’indimenticabile scena finale di Casablanca. Ci fa impazzire indossato sia per lui che per lei magari in tonalità sigaro a tesa larga o verde bosco del brand di nicchia Atome, con un trench over e un pantalone dal taglio maschile, scivolatissimo.

Per i più audaci consigliamo un Pork Pie hat, compagno di avventure di jazzisti del calibro di Duke Ellington – ci piace in lana, con tesa stretta e risvoltata e fatto rigorosamente a mano.

Ah sì, ci piace soprattutto su Jude Law.

La giornata in riviera

Forse l’estate è ancora lontana ma è sempre concesso fantasticare immaginandosi sulla Côte d’Azur con un cappello di paglia o un Panama.

Dai modelli con la catenella di Ruslan Baginsky a quelli a tesa larghissima di Montegallo, dal bucket hat di Celine all’originale basco di Anperfect, poche cose sono raffinate come i cappelli di paglia per les filles in estate. Se poi sono portati sopra un foulard annodato sulla testa, tassativamente in seta colorata… j’adore!

Impossibile immaginare un cappello estivo per l’homme senza che il pensiero corra subito al Montecristi di Borsalino (encore!) – intrecciato a mano, per la realizzazione di un solo esemplare sono necessari fino a 8 mesi di lavorazione. Ci piace con una tesa media, e una fascia in canneté nera o blu pavone, da abbinare a un completo di lino per le lunghe giornate sotto il sole della riviera. Cosa chiedere di più?

L’anda da Cowboy

Se Nancy Sinatra diceva che “These boots are made for walking” a “These hats are made for…” avrebbe aggiunto “true cowboys!”.

A galoppo sulle spiagge assolate dell’Andalusia o scorrazzando su una Royal Enfield per il centro città, questo accessorio è un must per tutti gli spiriti liberi, quelli che non rinunciano al tocco di classe.

Agli artisti eccentrici Alec Hats, ai sognatori anticonvenzionali Guifriday, ai cuori selvaggi Handle With Freedom… alle gou gou che si struggono al rombo di motore dei loro amati invece un cappello a tesa larga Diorodeo e solo il nome sarà un perfetto conversation piece per farli cadere ai vostri piedi, o meglio alle vostre staffe.

La moda francese

Mon dieu, se c’è qualcuno che sa rendere iconico un accessorio sono i francesi: e infatti eccoci arrivati al basco, il classico cappello che non può mancare in un armadio gourmode. Che sia in feltro, in lana, in pelle come quello di Dior o infine con una scritta che non passa inosservata come quello di Atome, il basco è un cappello immancabile, che salva dal bad-hair-day o da una pioggia improvvisa – anche se forse per quella è ancora meglio il bucket hat impermeabile di Prada, of course.

Ma torniamo a lui, il basco… da portare leggermente sulle ventitré, sta bene davvero a tutti e su tutte le acconciature; e per lui? Il classico Bonnet d’oltralpe, anche noto come Coppola, in tweed come quello di Barbour è perfetto per una giornata in campagna in primavera o in autunno.

Le avventure del fine settimana

E infine arriva fresca l’aria di weekend, voglia di sport all’aria aperta e leisure time.

Se una visiera di Chanel si può dire necessaria per non scottare le gote della gou gou tennista o della golfista, che ci permetterete di chiamare nell’occasione goulfista, una collezione di copricapi gourmode non si può definire completa senza un Baseball Cap, che, unisex e divertente, ve lo garantiamo, si può portare con buongusto.

Ci piace in materiali eleganti e senza tempo come il velluto a coste di Sporty & Rich e soprattutto il cashmere di Loro Piana o in colori rilassanti e pastello come l’iconico a righe di Ralph Lauren e la new hit di Aimé Leon Dore – il gou gou non disdegna di prendersi un po’ in giro con un baseball cap sottilmente ironico come quelli vintage-style e un po’ dad-core, con il nome del suo vino provenzale preferito. Cin cin!

Insomma che siate sportivi o amanti del classico, un cappello è quell’accessorio che vi distingue e regala un tocco di stile unico, denotando il buongusto che abbiamo nel DNA. Forse non potremo portare la corona – dommage! – ma un cappello è una perfetta… cherry on top!

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