by Alessandra Busacca @alessandra_busacca

Vi annoiano le baite di legno arredate shabby chic ma non vi è ancora passata la voglia di neve e champagne en plein air? Gourmode vi porta nella Belle Époque, quel tempo sospeso tra purezza e progresso, in bilico tra Parigi e mete di villeggiatura affascinanti! 

Le ombre della Prima Guerra Mondiale sono lontane quando nel 1865 inaugura l’Hotel Vittoria, residenza all’avanguardia, dotata di un sistema di telefonia (cou-cou!) e luce elettrica in ogni stanza! La vittoria alata e le scale a chiocciola in stile Art Nouveau conducono a una SPA con piscina di 5500 metri quadrati, lampade a sospensione rotonde, soffitti a volta, ed enormi vetrate affacciate su un panorama di neve perenne. Titanic mood: colpite e affondate.

GRAND HOTEL VICTORIA JUNGFRAU  – Interlaken

Welcome on The Top of the World. L’Engadina minuscolo terreno così ricco di benessere! Qui la Belle Époque fatta di Orient Express e vagoni di lusso è stata rimpiazzata dal treno rosso del Bernina, ma ecco che si torna a respirare aria Ottocentesca al Badrutt’s Palace Hotel, un diamante grezzo sull’acqua ghiacciata del lago. Foto testimoniano come i camerieri servissero coppe di sublime champagne tra un rocker e un toe-loop. Sports lovers this is for you.

BADRUTT´S PALACE HOTEL – St. Moritz

Soprannominato The Grande Dame dell’Engadina, l’hotel di Pontresina accoglie i suoi ospiti dal 1848. Con la sua architettura neobarocca del XIX secolo, il Grand Hotel Kronenhof è unico nel suo genere grazie a esperienze gourmet sopraffini e al suo villaggio idilliaco di montagna. Perfetto per una cena epicurea a San Valentino nella sala di pino cembro, dove vengono serviti i capolavori della cucina italiana-mediterranea e francese. 

KRONENHOF – Pontresina

Umano, troppo umano? O sarebbe meglio dire, divino troppo divino? Immerso nel bosco, questo storico hotel della famiglia Dietrich, si trova a un passo dalla casa museo di Nietzsche. Qui l’arredamento Liberty, lo stile Impero e Déco si fondono in un’opera unica. La scala centrale “è una delle più preziose scale Belle Époque dell’industria alberghiera svizzera”. L’ora del tè è sacra nella Sala Lettura, uno scrigno di poesia e bellezza antica, con arredi originali del 1908 e una preziosa e seducente libreria. Chapeau.  

HOTEL WALDHAUS – Sils

Digital detox? Ecco all’orizzonte il raggio verde delle persiane smeraldo dell’Hotel Bellevue Des Alpes spiccare luminose nella bellezza alpina dell’Oberland bernese. L’Hotel è gestito dal 1840 dalla Famiglia von Almen ed è unico nel suo genere non avendo neanche una TV nelle sue camere anni ‘20. Il solo suono che si può sentire è la musica live del bar: un piccolo viaggio nel tempo. Qui le celebrità non sono mai state disturbate da paparazzi indiscreti. 

HOTEL BELLEVUE DES ALPES – Kleine Scheidegg, Wengen

Mi raccomando Cappuccetto Rosso Gourmode, non parlare con gli sconosciuti nel bosco! Questo hotel è nel bel mezzo della foresta di Films Waldhaus da cui si intravedono le torrette in stile Art Nouveau. Color palette dominante oggi? Naturalmente il rosa pastello. So romantic. Anche la storia della sua nascita è piuttosto curiosa: sembra che tutto sia cominciato con la vincita di una partita a carte. Scala reale di cuori?  

HOTEL SCHWEIZERHOF – Films 

Stile Liberty che svetta in cima al colle, vista lago Sarnen e montange di Obwaldner! Questo curioso hotel in legno giallo-rosso, del tutto simile a un castello delle fiabe, è noto per la sua veranda panoramica e i suoi interni sofisticati, oltre che essere meta del cammino di Santiago. What? Si consiglia però la visita al caseificio d’alta montagna sulla Fluonalp. Decisamente più gourmode.

HOTEL PAXMONTANA – Flüeli-Ranft

A bit of magic. Sulla terrazza, lunga e piacevole, c’è una sedia a sdraio imbottita. Distendetevi fino a raggiungere la vostra lunghezza. Affidatevi al suo potere curativo mentre assaporate la bellezza della natura! Chiamiamo questa delizia “La cura del riposo”. Lo Schatzalp fu creato, infatti, come sanatorio di lusso da parte di Willem Jan Holsboer che aveva captato l’energia straordinariamente positiva del luogo. Così come Thomas Mann, che, nel suo romanzo “La montagna incantata” ci trasporta al di là dei cancelli di ferro dell’hotel, in un mondo magico sulle tracce del giovane Castorp o di Madame Chauchat. 

BERGHOTEL SCHATZALP – Davos

A dive into the blue! Nella cittadina patrimonio UNESCO di Bergün, la sala da pranzo del Kurhaus Bergün risplende ancora oggi del suo antico splendore, ma se si preferisce il pic nic in stile gourmode, allora preparatevi all’esperienza della fonduta en plein neige. Una slitta particolare trasporterà nel bosco voi e il caquelon dove fondere il formaggio, le stoviglie, il pane, e naturalmente lo champagne.

KURHAUS BERGÜN – Bergün

Bibbidi Bobbidi bu.  

Entriamo nella casa delle fate in cima alle montagne, ma sempre vista lago.  

Qui lo scroscio dell’acqua si fa intenso, le lucciole illuminano la notte e le cascate rendono mistico il giorno, soprattutto se ci si passa attraverso durante lunghe passeggiate rigeneranti. 

GRAND HOTEL GIESSBACH – Brienz

Iconico e perfetto. Nessuno credette Johannes Badrutt quando durante l’estate descrisse anche l’inverno di St.Moritz come un paradiso in terra, fatto di sole e pace. Per questo si arrivò ad una leggendaria scommessa: Badrutt propose a quattro amici di tornare in inverno e se non si fossero trovati bene, avrebbe rimborsato le spese di viaggio. Gli inglesi tornarono e rimasero fino a Pasqua. Badrutt vinse la sua scommessa e il turismo invernale fu lanciato e il Kulm è oggi una vera tradizione. 

KULM HOTEL – St.Moritz