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Le Rendez-Vous avec Ilaria Ferraro Toueg

5 Mar 2022 #alamode
Interior alla milanese

Per il nostro primo Rendez-vous abbiamo il piacere di accomodarci su un morbido divano verde menta, circondati da splendidi tendaggi in lino, in un contesto rosa pastello, tra piante ornamentali, stampe tropicali e pattern geometrici, immersi in un’atmosfera mondana dal fascino senza tempo.

Indovinate chi ci allieterà della sua raffinata presenza, deliziandoci di consigli e curiosi aneddoti di design?

La nostra amica Ilaria Ferraro Toueg, interior e product designer italiana, appassionata di moda, direttrice creativa di Ted Milano, del quale ne ha curato il progetto sin dalla nascita quale co-founder. La sua carriera vanta un’esperienza internazionale decennale nel design residenziale e progetti basati sul prodotto.

Conosciamola personalmente e scopriamo insieme a lei la ricetta perfetta dell’Interior alla Milanese.

 Buongiorno Ilaria, raccontaci della tua devozione alla moda e al design, addenteremo le tue parole!

Ilaria – Il mondo dell’interior design è in continua evoluzione ed io ho modo costantemente di tener viva la fiamma della mia passione, sia che si tratti di una nuova tendenza, sia che riguardi il lancio di un nuovo prodotto o la scoperta di gemme dimenticate o nascoste. Vi svelo subito un segreto: Milano è una città che ospita tanti tesori nascosti, taccuino alla mano per le prossime curiosità che condividerò insieme a voi!

Traggo ispirazione da stilisti e architetti da Yves Saint Laurent a Gio Ponti, delle vere leggende a mio dire!

Ciò che mi appaga maggiormente del mio lavoro? Vedere le mie idee prendere forma da uno schizzo disegnato su un tovagliolino di un caffè gourmet à la mode della città, ad un pezzo di design vero e proprio fino ad una casa completata!

Hai citato Milano come luogo ospitante gemme nascoste e dimenticate in cui ogni gou gou immagina di vivere sognando un appartamento tutto suo, in cui dar sfogo al proprio buongusto. Città dello stile italiano per eccellenza in cui design e moda si fondono, regina delle novità, ventata di estro.

Se dovessi descrivere il tuo spazio ideale nella metropoli, come lo immagineresti?

Ilaria – Milano è da sempre la mia città, la cambierei solo per Parigi come ogni gou gou che si rispetti! Parlando del mio appartamento ideale inizierei scegliendo il mio quartiere preferito, il Quartiere Magenta. Vorrei affacciarmi sulle strade di quella Milano un po’ borghese nella quale sono cresciuta, tra palazzi d’epoca di quell’area che si è sviluppata, tra la fine del XIX secolo e i primi anni del XX, a ovest del centro cittadino lungo il perimetro delle vecchie mura della città. Parliamo quindi di ingressi con portoni imponenti in legno e rivestimenti in marmo pregiato dai colori luminosi, talvolta rosati, spesso incorniciati da bordi di marmo nero. All’interno di questi palazzi si celano quasi sempre piccoli giardini curati e silenziosi nei quali sono piantati roseti e glicini. Una Milano dall’eleganza dimessa e inaspettata che si scopre all’interno di condomini antichi dalle scalinate in pietra. Il mio appartamento vorrei avesse un ampio ingresso con uno di quei pavimenti tipici alla palladiana o alla veneziana. I soffitti sicuramente altissimi e decorati con stucchi in gesso diversi in ogni stanza, per questa ragione prediligerei un piano nobile dalle grandi finestre e con un bow-window in salotto. Vorrei ci fossero i caloriferi in ghisa dalle decorazioni appena accennate, i pavimenti in parquet cerato e lucidato posato a lisca di pesce e rigorosamente inchiodato per non perdermi lo scricchiolio che fa il legno quando ci cammini sopra. Mi piacerebbe un camino in marmo originale in salotto da riempire di candele da accendere nelle fredde notti d’inverno mentre leggo un libro sdraiata su un accogliente divano dalle comode sedute imbottite di piuma, uno di quelli con il fusto in legno come si facevano una volta.

Desiderabili e ricercate, gustose prelibatezze dal sapore mondano con un cuore cremoso ed un profumo retrò. Cosa hanno di così unico e speciale le case dei Milanesi amanti dell’arte, del design e dal palato sopraffino tanto da divenire delle icone di stile?

Ilaria – Le ampie camere e i soffitti alti sono gli elementi caratterizzanti dei palazzi e case d’epoca, anche se si possono trovare molte differenze a seconda dell’architettura e del periodo al quale risalgono gli appartamenti. Per definizione, le case d’epoca sono esclusivamente quelle costruite per uso signorile.

Ci piace curiosare e investigare, immaginarci vestiti di tutto punto con un bel trench color caramello, accessorio immancabile, cappello a falda larga pronto a nasconderci, lente di ingrandimento e smartphone all’azione per imprimere negli occhi e nelle nostre virtual galleries meraviglia e stupore. Dove sono situate le case luogo del cuore da veri Milanesi doc? Quali quartieri sono più in voga perché culla del design più ricercato o dei palazzi storici più affascinanti?

 Ilaria – Il Quartiere Magenta a Milano è il mio preferito, luogo di riferimento per ritrovarsi e dare inizio ad un tour gourmode è Piazza Virgilio in cui si incrociano le vie Boccaccio e Monti. Lo stile dei palazzi richiama il classicismo di fine ‘500 inizio ‘600. La perla Liberty del Quartiere è Casa Donzelli, opera del 1903 di Ulisse Stacchini, architetto della Stazione Centrale.  Pochi passi e siamo in Piazza della Conciliazione, ampia e luminosa, nucleo del quartiere con i suoi palazzi signorili ed eleganti. Al numero 1 della piazza c’è Casa Binda, del 1900, un grandioso esempio di Liberty, per i bow-window e per la ricchezza decorativa floreale. Poco a Sud, dopo un palazzo dal grazioso balcone sorretto da putti, troviamo un altro gioiello, Casa Laugier, un purissimo esempio di Liberty di inizio secolo con i suoi eccezionali decori e ferri battuti. La Farmacia Santa Teresa l’avete mai notata? Una delle più antiche di Milano, che conserva arredi e decori dell’epoca in legno intarsiato e vetri decorati con motivi floreali. Tornati in Piazza Conciliazione sbuchiamo in quello che è l’angolo più significativo del quartiere, Piazza Tommaseo.  In primavera la Piazza è uno degli angoli più belli di Milano per la straordinaria fioritura dei suoi alberi di delicata magnolia rosa, uno spettacolo immancabile in questa stagione. Sulla piccola e silenziosa Piazza si affacciano le villette che recuperano elementi barocchi e rinascimentali così come la chiesa del quartiere, Santa Maria Segreta. A due passi dalle magnolie in fiore percorriamo l’oasi verde del quartiere, Via XX Settembre con le sue eleganti ville. Proseguendo verso Via Ariosto, fino a Largo V Alpini, qua un’unica fila di palazzi Liberty. Spicca, al numero 21, Casa Cavalli Agostoni, del 1908, di Alfredo Menni, con il suo bassorilievo raffigurante languide donne danzanti, le Quattro Stagioni. Al 19 di Via Ariosto troviamo invece il grandioso Palazzo Troubetzkoy, opera di Cesare Berni, del 1919, che presenta mansarde alla francese con una cupoletta d’angolo accanto a decori floreali e ferri battuti che ci fanno sognare Parigi.  Poco più indietro, in Via Guido d’Arezzo 5, ci imbattiamo in un altro edificio storico, stavolta esempio del tardo Liberty milanese, La Casa Frisia, conosciuta anche come Casa delle Lumache o Casa delle Aragoste, soggetti decorativi ricorrenti in facciata, costruita tra 1920 e il 1922 dall’architetto Edmondo Cattò.  L’eclettismo domina le strade del quartiere.

Dopo averci deliziate e saziate con il percorso virtuale del quartiere Magenta che invitiamo i nostri gou gou lettori a visitare, è giunto ora il momento curiosité. Tra i bellissimi progetti di cui ti occupi o che ti hanno vista protagonista negli scorsi mesi, condivideresti con noi dei segreti riguardo i tuoi interior design e le tue chicche più preziose da “rubare” con gli occhi?

Ilaria – Quando arredo una casa inizio sempre prendendo in considerazione il contesto storico per non stravolgerne le caratteristiche principali. In un appartamento di fine XIX secolo o primi anni del XX lascerei che la protagonista rimanesse la struttura della casa con le sue porte d’epoca in legno smaltato, le grandi finestre dagli infissi pieni di spifferi ed i soffitti altissimi. Per me le imperfezioni e i segni del tempo sono la bellezza di questa tipologia di abitazione. Esalterei gli stucchi a soffitto tipici di questo periodo, dipingendo le pareti nelle sfumature fredde e riposanti del celadon alternate ad una palette dai toni pastello e neutri per gli arredi. Prediligerei la luce calda di lampade e lampadari per illuminare le stanze ampie di questo tipo di casa e non ostacolerei la luce naturale che entra dalle grandi finestre incorniciandole con delle semplici calate di lino avorio cascante. Per creare uno stile eclettico e molto personale alternerei pezzi vintage a pezzi di design; immancabile una lampada senza tempo in salotto o all’ingresso come la Snoopy di Flos nella sua prima versione bianca e nera. Come sono solita fare, disegnerei personalmente la cucina per conferirle un aspetto assolutamente eclettico e non di serie, con le ante smaltate e le maniglie in ottone dorato. In camera da letto sceglierei sempre un letto altissimo e magari a baldacchino e tra gli arredi utilizzerei un grande baule e una cassettiera in legno per riporre la biancheria in lino o cotone percalle ricamata a mano. Gli armadi preferirei fossero in una stanza dedicata dalle pareti decorate con carta da parati e un grande mobile centrale per piegare e appoggiare i vestiti. L’ultima stanza, per me la più importante, resta sempre il bagno che vorrei avesse il pavimento in parquet, le pareti rivestite in marmo chiaro e decorate con carta da parati.  Lo immagino luminoso e ampio, di certo non rinuncerei ad una vasca da bagno in ghisa in centro stanza e alla rubinetteria in stile poggiata su uno spazioso vanity dal piano in marmo dalle venature fredde e una grande specchiera ben illuminata.

Ed ora veniamo ad oggetti e complementi d’arredo gourmet à la mode. Pezzi rari da avere a tutti i costi, dove reperirli e come contestualizzarli! La nostra home comfort zone la immaginiamo raggiante, un vero e proprio set fotografico nel quale liberare sogni e pensieri. 3 interior design must have che consiglieresti per uno spazio gourmode.

Ilaria – Oggetti must have per la casa sono da reperire rigorosamente a spasso per i mercatini vintage, il mio preferito è il Mercatone dell’Antiquariato sul Naviglio Grande, un vero e proprio appuntamento fisso alla fine del mese. Tre pezzi immancabili per me sono:

  1. la lampada di design da porre all’ingresso sulla cassettiera vintage o sulla madia in salotto;
  2. la poltrona vintage in velluto di cotone dal colore eclettico, accento indispensabile di ogni zona living;
  3. il pezzo di chinoiserie vintage, immancabile richiamo all’oriente sempre très chic nel classico appartamento milanese.

E per voi?

Non ce ne siamo di certo dimenticate: la tua bellissima casa avrà tanto da raccontare, stile, arredi, decori, suppellettili, cosa vorresti aggiungere alla tua wish list? Stupiscici menzionando 3 oggetti che desideri prossimi all’acquisto.

 

Ilaria – I miei prossimi acquisti saranno sicuramente:

  1. la lampada da tavolo mushroom lamp di Venini in colore rosa con le sue classiche striature;
  2. un divano vintage anni ’70 da rifoderare in velluto di cotone rosa;
  3. uno specchio free standing che serva anche per appendere gli abiti e che vorrei disegnare e produrre personalmente.

What else?

Giunte alla fine di questo Rendez-vous in compagnia della interior e product designer Ilaria Ferraro Toueg, gou gou girl par excellence, la ringraziamo per aver trasformato semplici ingredienti di design in un sontuoso pasto gourmet à la mode farcito da stanze, arredi, decori e piazze memorabili.

In attesa di scoprire il nostro prossimo ospite dell’appuntamento più gustoso e alla moda, non dimenticate di consigliarci voi stessi personaggi d’ispirazioni e tematiche succose.

À bientôt!

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